Il molino della Cooperativa Gino Girolomoni è stato collaudato e, finalmente, si è coronato il sogno di papà Gino di presidiare l’intera filiera per la produzione di pasta bio. Fondamentale la collaborazione di Ocrim alla quale l’azienda marchigiana si è totalmente affidata per la progettazione, il collaudo e la formazione di tecnici e mugnai.    

 Ieri Era Un’Utopia, Oggi È Una Realtà Consolidata

È stata una delle prime esperienze di agricoltura biologica in Italia. Negli anni ’70, poco distante dal piccolo borgo medievale di Isola del Piano (PU-Italia), Gino Girolomoni seppe guardare oltre il modello industriale che caratterizzò quel periodo e che contribuì allo spopolamento delle campagne. Credeva nel valore della Terra, del Lavoro, della Sostenibilità e della Salubrità e, con la caparbietà e la saggezza contadina che gli erano proprie divenne il pioniere del biologico, convinto che l’agricoltura biologica fosse il punto di partenza per ricostruire il mondo rurale. Chi gli è stato accanto l’ha spesso sentito dire “io non penso che l’agricoltura biologica salverà il mondo, ma la pratico per non stare dalla parte di chi il mondo lo distrugge”. I figli Samuele, Giovanni Battista, Maria e alcuni giovanissimi del paese, anziché ascoltare le sirene della città e delle fabbriche, decisero di restare e di dedicarsi all’agricoltura biologica e biodinamica, coltivando i terreni che erano stati abbandonati.

Fu una scelta di vita difficile, portata avanti con grande fatica. A quei tempi fare pasta integrale biologica era considerato illegale, sia perché non ammessa ancora dalla legge, sia perché la dicitura biologico era considerata pubblicità ingannevole e frode al consumatore. Una scelta che è costata 17 anni di sequestri di pasta, ma alla fine ha vinto la visione lungimirante di papà Gino e un modello culturale fatto di amore per la terra e di rispetto per i consumatori. I fatti gli hanno dato ragione e oggi la Cooperativa Gino Girolomoni è una realtà di oltre 300 aziende agricole associate in filiera, gran parte concentrate nelle Marche e nei colli vicino a Urbino, un territorio dove coltivano, trasformano e commercializzano diverse varietà di grani e cereali. Producono una pasta biologica la cui qualità è riconosciuta in tutto il mondo (esportazione dell’80%), ma mancava ancora un tassello per completare la filiera: avere un molino proprio. Lo diceva papà Gino che presto o tardi l’avrebbero realizzato. E quel momento è finalmente arrivato, il molino ora c’è, è stato collaudato il 2 settembre con grande soddisfazione di tutti i soci. Nel suo discorso all’Open Day Ocrim Giovanni Battista Girolomoni ha affermato: Siamo la prima cooperativa italiana di agricoltori a chiudere la filiera agricola, dal seme al piatto attraverso la costruzione di questo molino a cilindri completamente dedicato al bio, situato a fianco al pastificio”. E ha concluso: “Dopo quarant’anni spesi nei campi e a diventare bravi nel fare la pasta, ci cimentiamo in un nuovo mestiere: quello dei mugnai”

Ocrim, Un Prezioso Alleato

L’intera realizzazione del progetto è stata affidata ad Ocrim che ha realizzato un molino da 100 T/24h, particolarmente innovativo e con un alto livello di automazione che garantisce la tracciabilità di tutte le produzioni, grazie al pacchetto @mill. Permetterà alla cooperativa di produrre semola ottenuta da grani e cereali biologici, come grano duro, farro, Senatore Cappelli, Graziella RA e altri ancora. Il molino darà la possibilità di partire da una materia prima di qualità, ben coltivata, e di poter scegliere i silos da cui attingere nella preparazione delle giuste miscele di grano da avviare alla macinazione. Un indiscutibile valore aggiunto che consente di selezionare le migliori semole per fare la pasta, con un feedback continuo tra laboratorio di analisi, molino e pastificio, ottenendo così una semola e, quindi, una pasta su misura. Ocrim si è occupata anche di tutto l’aspetto formativo che ha svolto in parte presso la Scuola molitoria Ocrim a Cremona e in parte direttamente in loco, istruendo tecnici e giovani mugnai.  Il legame che unisce le due aziende è molto forte, entrambe hanno da sempre guardato nella stessa direzione, nutrono un grande rispetto per la tradizione e confidano nei benefici della tecnologia. Alberto Antolini nel suo intervento a “Grano Farina e…” ha così commentato il recente collaudo: “Per me e per tutta la famiglia Ocrim è un onore aver preso parte alla realizzazione del ‘sogno’, il molino desiderato da Gino Girolomoni, un uomo che ha avuto gratitudine e amore per la Terra, il Lavoro, la Famiglia. I suoi figli sono concreti eredi di questi valori e sono felice di aver contribuito al compimento di questa importante impresa”.