Siamo sempre più proiettati nel futuro, ma ogni tanto è bene gettare uno sguardo al passato per dare il giusto riconoscimento a chi ha creato i presupposti di un lungo successo imprenditoriale.  Fausta Grassi, figlia del fondatore di Ocrim, commendator Guido Grassi, è stata una figura fondamentale nel processo di innovazione manageriale dell’azienda. La sua statura morale e sociale hanno inciso profondamente nel modo di fare impresa.

Uno Stile Imprenditoriale Innovativo

Chissà quante altre strategie imprenditoriali avrebbe elaborato se avesse avuto più tempo. Fausta Grassi in soli quattro anni di Presidenza seppe dare a Ocrim un’identità internazionale e uno stile gestionale all’avanguardia. Traghettò l’azienda nel futuro, trasformando un’organizzazione centrata sul suo fondatore in una struttura meno verticale delegando autonomie a manager di prestigio mondiale.

Dopo la scomparsa del padre, commendator Guido Grassi, nel 1983, venne nominata Presidente e Consigliere delegato di Ocrim nel 1984, affrontando questo oneroso incarico con una grinta insospettabile in una donna così minuta e schiva. La sua laurea in scienze biologiche e una prima esperienza lavorativa in ospedale, sembravano avviarla a percorrere tutt’altra strada, ma non le impedirono di ricoprire, per un lungo periodo, la carica di consigliere d’amministrazione in Ocrim. Maturò una profonda conoscenza del mercato molitorio e assorbì lo spirito imprenditoriale del padre con il quale condivideva una straordinaria affinità per capacità intuitive, dedizione al lavoro e sensibilità sociale.

Ebbe riconoscimenti, cariche pubbliche e grandi soddisfazioni, in soli due anni riuscì a duplicare il fatturato. Tutti ricordano la gioia e la commozione con la quale partecipò all’inaugurazione dei nuovi, modernissimi impianti installati in Arabia Saudita, Yemen e Indonesia. E la felicità con la quale accolse dalle mani del Presidente del Consiglio Bettino Craxi il premio Marco Polo, destinato alle aziende particolarmente benemerite per l’esportazione.

Era inesauribile, aveva una visione piena della vita che interpretava con grande slancio e partecipazione, impegnata a tempo pieno in azienda, sapeva trovare spazi da dedicare ad opere caritatevoli e, naturalmente, alla famiglia. Nel ’61 sposò il medico Attilio Calza, allora presidente dell’Ordine di Cremona, ebbe due figli, Guido e Aldo e mantenne sempre un rapporto molto stretto con le tre sorelle. Chi ha avuto l’onore di conoscerla e di lavorare al suo fianco ricorda con piacere il suo sorriso aperto e generoso, la conversazione brillante, lo spirito di sacrificio e l’intraprendenza. Fu un duro colpo per tutti apprendere, in quella triste mattina del 29 gennaio 1987, del tragico incidente in cui trovò la morte a soli 51 anni. Ma il suo ricordo è più vivo che mai.

(Nella foto: Pranzo GLA 1986: i premiati Ocrim, il Presidente Fausta Grassi, il Presidente onorario Aldina Grassi)